I racconti dell'Ohio

Anteprima..Comprendeva, un pò indistintamente, che l'atmosfera dei vecchi luoghi di un tempo, che egli aveva sempre coltivato dentro di sè, suonava strana e sconosciuta alla nuova mentalità degli altri.
Gli albori dell'era più materialistica  nella storia di questo mondo, quando le guerre saranno combattute senza patriottismo, e gli uomini dimenticheranno Dio per attenersi solo a precetti morali, quando la volontà di potere rmipiazzerà la volontà di servire , e la bellezza verrà quasi dimenticata, nell'agghiacciante tuffo a capofitto dell'umanità verso altri possedimenti materiali, stavano narrando la loro storia a Jesse, l'uomo di Dio, e a tutti gli altri intorno a lui".

Il rapporto con Dio. Ecco uno dei tanti volti che emergono da questo capolavoro di Sherwood Anderson, I racconti dell' Ohio, edito da Newton Compton.
Il rapporto con Dio che è  rapporto con la terra, vissuto in un orizzonte iniziatico, orizzonte temporale come origine di una nuova era, gli albori del materialismo proprio dell'età  capitalistica.

L'opera viene pubblicata per la prima volta nel 1919, ma il tempo della narrazione è ormai storico; riguarda, infatti, quel periodo che segue la guerra civile americana (guerra di secessione), anni a cavallo tra la seconda metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. All'interno di questo riferimento temporale ruotano le 24 storie, voci di 24 diversi personaggi, abitanti di WinesburgOhio, che sembrano rivolgersi a un'unica figura: il giovane George Willard. Costui è, infatti, il cronista del giornale locale, il <<Winesburg Eagle>> ed è il collante delle 24 vite che si susseguono senza ordine preciso, in questo insieme. In quanto giornalista è proprio George l'orecchio del paese, colui che si muove nel piccolo villaggio in ascolto di tutti quelli che hanno qualcosa da dire.
Si apre così la dimensione del racconto, quella in cui i diversi personaggi, il dottore, il filosofo, la maestra, il reverendo, la madre, ecc., rivelano un'intimità inquieta, fatta di desideri repressi e conflitti taciuti troppo a lungo. Ciascuno di questi uomini e donne di Winesburg, Ohio, trattiene dietro di se un passato nascosto, in cui il fallimento si manifesta come l'elemento dominante, causa di un presente fatto di sofferenza e frustrazione. Il desiderio di essere amati è ciò che George Willard percepisce nelle loro voci  in quei momenti di confidenza, quando la facciata apparente di una vita rispettabile e quotidiana si frantuma di fronte a un impulso prepotente.
Sono le voci figlie del mutamento, del più grande cambiamento avvenuto nella storia, quando la dimensione ordinata e pacifica del paesaggio rurale sta per lasciare il posto alla frenesia delle macchine e delle riviste.
Vite che, toccate perifericamente da questo grande capovolgimento, ne percepiscono, in lontananza, la presenza che si manifesta, come è solito, in una profonda crisi.
"I racconti dell'Ohio", libro che rientra tra i classici della narrativa, può essere definito, senza esagerare, un capolavoro.
Si ritrovano, al suo interno, le grandi questioni che hanno interessato tutto il Novecento: l'avvento delle macchine nell'antica dimensione rurale che trasforma il rapporto con il lavoro e con la terra; il mutamento vissuto intimamente come momento di crisi, con il manifestarsi di quei conflitti interiori e quelle nevrosi che furono portate alla conoscenza dell'uomo dalla psicanalisi freudiana; il desiderio di abbandonare il luogo natio, troppo piccolo e angusto, troppo chiuso di fronte a un avvenire ricco di speranze; l'imporsi di quella Volontà di Potenza, il volto dell'uomo moderno, che Nietzsche aveva elevato ad emblema del secolo scorso. Per ultimo, il mutato rapporto con Dio, un rapporto antico che, se da un lato esigeva dei sacrifici, pentimenti, e il timore del peccato, dall'altro lato si rivelava in  un bisogno diretto, immediato, intimo, a sostegno di una fede come unico riferimento della vita.
"Più tardi, quando rincasava, e si faceva avanti la notte piena di stelle, era più difficile tornare al vecchio sentimento di un Dio vicino e personale che viveva nel cielo soprastante e che poteva, ad ogni istante, allungare la sua mano e toccargli la spalla affidandogli un compito eroico da svolgere. La mente di Jesse era ferma sulle cose che aveva letto nei giornali e sulle riviste, sulle fortune da farsi...".

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